Ieri i 40', come da tabella.
Per quanto mi riguarda avevo la remora dei dolori alle cosce, che le 48 ore di riposo hanno attutito ma non annullato. E così son partito timoroso, ma anche troppo fiducioso che sarebbe stata routine, non fatica ma routine. Ovviamente non è così, non è mai così e questo non è l'approccio giusto, e dopo 15 minuti ti accorgi che ne non sei soddisfatto, che hai quel filo di asma da allergia che ti fa respirare male, e che sarà il caso di buttar giù la testa, tacere e mettere un piede davanti all'altro per portare a casa l'allenamento in modo fruttuoso.
Prepararsi ad una maratona è di per se una maratona - forse è già di per se "la" stessa maratona, ed ora mi sento al kilometro 1.5. D'altronde il Leopardi diceva "nell'attesa è gioia più compita" ... ed allora "godiamoci" le gioie e i DOLORI della marcia di avvicinamento.
Tutto ciò ò comunque bello, ringrazio Marco per aver accolto e capito questo mio desiderio e sfida e per esser riuscito a sentirlo suo, e quindi nostro. Abbiamo un sacco di strada da mettere sotto i piedi.
- Marco
Che dire... Concordo con Michele: ieri non e' stata una passeggiata. Per qualche strano motivo, ma in fondo in fondo non COSI' strano, la corsa andava via meno fluida di altre volte. Certo anche il raffreddore con tosse non ha aiutato, pero', lo stesso, era diverso.
E' ovvio che non potra' essere sempre una festa, con km che scorrono sotto le suole senza pensarci e fiato per chiacchierare!!! Facciamocene una ragione e capiamo che anche questi allenamenti, apparentemente non fruttuosi, sono parte della storia: sono i "pareggi" in un campionato di B, sono i mattoncini che alla fine contribuiranno, tutti, alla solidita' del muro...
Di nuovo: pensiamo positivo!!!!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento